“Se la rivoluzione dovesse arrivare, tanto meglio essere preparati”
cit. Pascal.

La Blockchain, letteralmente catena di blocchi, è un sistema che, tramite la creazione di un database decentralizzato e distribuito, permette la transazione e la registrazione di qualunque tipo di dato digitale in modo sicuro, verificabile, non modificabile, ma soprattutto senza intermediari.

blockchainLa Blockchain nasce con i Bitcoin ma per l’elevato livello di sicurezza che garantisce offre infinite opportunità in molti ambiti diversi da quello originario, in particolare in quello finanziario e dei rapporti contrattuali.

Si basa su una tecnologia peer-to-peer per cui ogni utente può diventare un nodo – blocco – della rete distribuita. Ogni nodo della rete è identificato da un indirizzo univoco e dispone di un database completo di tutte le informazioni di tutta la rete, ovvero tutte le autorizzazioni date ad ogni account e tutte le transazioni completate dall’inizio della catena.

Ogni singola transazione comunicata alla rete viene distribuita sui nodi che la compongono, i quali effettuano delle operazioni di verifica per garantire che essa sia lecita. La transazione viene accettata a tutti gli effetti solo se approvata dal 50% + 1 dei nodi della rete. Una volta approvata, tutti i nodi aggiornano il proprio database con la transazione avvenuta. Questa operazione è chiamata mining e consente ai miner, ovvero a tutti quelli che la completano, di poter coniare e perciò guadagnare una certa quantità di criptovaluta, per compensare la potenza di calcolo messa a disposizione della rete.

La rete basata su Blockchain ha 3 caratteristiche:

  1. Sicurezza: crackare la rete richiederebbe riuscire a compromettere oltre il 50% degli utenti della rete, il che risulta impossibile in quanto per farlo bisognerebbe conoscere ogni nodo della rete e riuscire ad intervenire simultaneamente su una rete che è invece per sua natura di dimensione variabile.
  2. Garanzia di proprietà, ma in via anonima: la rete in sostanza si occupa di garantire che un determinato indirizzo abbia la proprietà ad esempio su un determinato Bitcoin, o su una percentuale di esso, senza avere però ulteriori informazioni dell’indirizzo in oggetto.
  3. Open source e distribuita: il sistema Blockchain è completamente open source e basta poco per installarlo ed avviare una rete nuova che, se diventasse molto utilizzata, inizierebbe ad acquisire valore di mercato. La rete è peer-to-peer e garantisce il funzionamento anche con una continua connessione-disconnessione di nuovi utenti miner.

Con un’architettura Blockchain è dunque possibile registrare in modo indelebile, non modificabile, sicuro e distribuito qualunque tipo di dato digitale, da una valuta come il Bitcoin, ad un contratto, un attestato di proprietà, dati medici, etc. In pratica, potrebbe permettere di spostare sulla rete pubblica tutte le applicazioni che ora risiedono su singoli server o su reti private per motivi di sicurezza.

L’industria IT e i venture capitalist hanno ben colto il potenziale di queste tecnologie e stanno studiando come utilizzare le architetture basate su Blockchain in molti settori. Tra gli sviluppi più avanzati si hanno:

Miglioramento dell’efficienza nell’utilizzo della Blockchain per memorizzare “oggetti” digitali di dimensioni rilevanti, per esempio contratti, attestati di proprietà, cartelle cliniche.

Applicazioni attigue alle criptovalute, per esempio il trasferimento fondi intra e transfrontaliero sia in valuta singola che in multivaluta.

L’Associazione Bancaria Europea (ABE-EBA) tramite il suo Working Group on Electronic and Alternative Payments, sta esaminando le possibili applicazioni delle architetture Blockchain e delle relative tecnologie crittografiche, individuando quattro categorie di applicazioni:

  1. Monetarie (criptovalute).
  2. Registrazione della proprietà di asset (titoli, veicoli, case, domini, etc).
  3. Ambienti di sviluppo applicazioni (applicazioni distribuite su reti decentralizzate peer-to-peer pubbliche, ossia versioni decentralizzate dei vari servizi Cloud di oggi).
  4. Scambio di rappresentazioni digitali di asset già esistenti (valute, metalli, titoli azionari, bond etc) basato su un registro condiviso dai partecipanti al network.

Di queste 4 categorie, l’EBA ritiene che il più maturo ed il più adatto alle istituzioni finanziarie sia il punto quattro. Sempre l’EBA, individua infine quattro possibili applicazioni di queste reti:

  1. Cambi/rimesse.
  2. Pagamenti real-time.
  3. Documentary trade (per esempio, le lettere di credito per il commercio estero).
  4. Scambi di asset di ogni tipo (dalle valute ai titoli di debito alle azioni, ai metalli, etc).

Il vantaggio delle architetture Blockchain in tutte queste possibili applicazioni è la riduzione della complessità, l’esecuzione in tempo reale (riduce i rischi di insolvenza) ed il coordinamento automatico tra tutte le parti grazie al registro condiviso delle transazioni.

Stiamo pertanto assistendo ad uno scenario in forte evoluzione che accompagna la disponibilità di adeguate tecnologie alla richiesta degli utenti di evolvere gli approcci tradizionali a settori strategici quali la finanza e i rapporti contrattuali. Una situazione complessa nella quale il mondo sta viaggiando a velocità differenti e dove la questione culturale gioca un ruolo non secondario, ma siamo in un contesto oramai maturo che offre opportunità importanti, soprattutto ai primi che le sapranno cogliere e non staranno a guardare il treno che passa.

Per approfondire l’argomento:

Wired

Bitcoin.org

Bitcoin.it